Il mondo delle videocamere è un mondo particolare a cui avvicinarsi spesso è difficile a causa dei prezzi piuttosto alti e della preponderante promiscuità di tipologie e modelli. Il rischio di acquistare una macchina costosa dalle funzionalità sconosciute è dietro l’angolo. In questa sezione troverete alcune delle domande più frequenti che vi aiuteranno a scegliere la videocamera che risponde pienamente a tutte le vostre esigenze.
Quando ci si avvicina per la prima volta nel mondo delle videocamere e ne si vuole iniziare a valutare un primo utilizzo, è bene cercare di valutare bene le caratteristiche che stiamo cercando nella videocamera e la fascia di prezzo cui appartiene. Non tutte le videocamere sono uguali e quella giusta e perfetta per chiunque non esiste. In base al nostro grado di professionalità e dimestichezza con questi strumenti, possiamo scegliere l’una o l’altra. Se non si conosce molto della parte tecnica e non si sa bene come utilizzare i vari input di una videocamera, sicuramente una regola fondamentale da seguire c’è: comprare un modello che è stato ampiamente testato dai consumer. I modelli precedenti a quelli appena usciti, sebbene abbiano qualche funzione in meno, sono comunque conosciuti totalmente: la resa delle immagini e la facilità o difficoltà di utilizzo è stata testata ampiamente, a differenza di modelli appena usciti sul mercato la cui efficacia in termini di resa e qualità delle immagini deve essere ancora comprovata. Regola numero due: non fatevi ingannare dal prezzo. I modelli nuovi presentano prezzi sempre più alti per una questione legata al ritorno economico sugli investimenti. Gli upgrade che presentano le nuove videocamere e i firmware aggiornati non sono parametri su cui fare affidamento se non si conosce perfettamente questo mondo. Se fino a ieri si sono fatti video e foto solo con il cellulare, avvicinarsi alle videocamere è un passo da fare gradualmente. Refelx, handycam o Action cam potrebbero essere tutte la scelta più idonea: tutto dipende da cosa si sta cercando. Certamente per iniziare è meglio una videocamera compatta, leggera che non offra una risoluzione troppo elevata, poiché questo aspetto potrebbe nascondere delle tecniche di più difficile utilizzo che inevitabilmente comprometterebbero la resa fotografica.
Le videocamere per effettuare delle riprese musicali si chiamano video recorder e sono videocamere pensate prima di tutto per la registrazione audio. Si tratta di strumenti pensati principalmente per registrare in maniera precisa e definita file sonori; questo aspetto le rende meno definite ed elaborate nelle funzioni di registrazione visiva. Se si sta penando di acquistare una videocamera per fare video musicali, occorre considerare l’opzione dei video recorder come un supporto ad una videocamera tradizionale progettata per una ripresa video di qualità, come ad esempio una Handy cam, una Action cam o una Reflex. Le caratteristiche dei Video recorder infatti sono differenti dalle videocamere tradizionali in diversi aspetti: le cam musicali non dispongono di obiettivi grandangolari precisi e questo le rende poco fruibili in ambienti scuri e ombreggiati; se si pensa che nella maggior parte dei casi, la visione attraverso gli obiettivi delle cam recorder raggiungono una risoluzione di appena 1080 pixel partendo da un valore di circa 720 pixel, è chiaro come la tecnica dell’ audio sia favorita rispetto all’aspetto visivo. Inoltre i video recorder non hanno uno zoom adatto per poter avvicinare i soggetti e riprenderli nei dettagli. In linea di massima si potrebbe pensare alle cam musicali come strumenti dalla tecnologia affine alle Action cam.
In commercio esistono tantissime varianti di videocamere musicali adatte agli amanti dei live musicali che cercano strumentazioni in grado di supportare in maniera impeccabile l’audio-visione e per gli aspiranti musicisti che creano musica e video. L’opportunità che offre un registratore audio-video è data proprio dalla presenza di alcune capsule microfonche. Una registrazione audio di qualità inizia con la giusta selezione di queste capsule, che si baserà principalmente sulla tipologia di sorgente audio che verrà registrata. E’ importante soffermarsi sulla tipologia di microfoni integrati poiché da questi dipende la trasformazione di variazione acustica e il risultato sonoro che si ottiene. Esistono principalmente due tipologie da tenere in considerazione: microfono a condensatore e microfoni dinamici. La prima tipologia è considerata più sensibile e quindi in grado di percepire anche piccole variazioni sonore; il risultato sortito è una qualità del suono più elevata. I video recorder che integrano i microfoni a condensatore sono più piccoli e leggeri, a differenza delle cam recorder che contengono capsule microfoniche dinamiche che sono più ingombranti e meno percettive. Nella scelta della giusta videocamera audio-visiva è importante anche la capacità di gestire il rumore di fondo. Se necessitiamo di una cam recorder in grado di minimizzare i rumori esterni a quelli che ci interessano, dobbiamo per forza optare per video recorder contenenti microfoni a condensatore poiché uno a microfoni dinamici registrerebbe tutte le variazioni rumorose provenienti da qualsiasi direzione. Una volta considerata accuratamente la tipologia di audio da riprendere (parlato, musicale, rumori ambientali) possiamo scegliere la tipologia di video recorder più adatta a noi.
In commercio esistono sia videocamere action cam idonee all’utilizzo sott’acqua, sia action cam appositamente brevettate per l’esclusivo utilizzo subacqueo. Ovviamente quest’ultima tipologia ha una qualità nettamente superiore rispetto alle normali action cam. E’ importante considerare alcuni aspetti prima di procedere alla scelta della action cam perfetta: la profondità a cui la videocamera può scendere e la capacità della lente di effettuare riprese più possibile nitide. Naturalmente scegliere la videocamera subacquea perfetta significa selezionarne una in base al budget disponibile e alle proprie esigenze. Tra le prime opzioni da considerare vi è la scelta tra action cam impermeabili ed action cam che necessitano di custodia impermeabile; ma è la capacità di resistere ad una certa profondità a rivestire una delle caratteristiche primarie: alcune action cam arrivano ad una profondità di 40-50 mt; altre garantiscono il massimo delle funzionalità fino a 5 mt. Un appassionato di snorkeling sceglierà un action cam più sofisticata rispetto a chi intende acquistare una action cam esclusivamente per effettuare delle belle foto in vacanza al mare. Le action cam progettate al solo scopo di operare sott’acqua hanno una luce particolare per le riprese in zone scure, una possibilità di appoggio e un migliore stabilizzatore d’immagine.
I prezzi di questa tipologia di action cam sono nettamente superiori alle action cam di più largo impiego. Solitamente una action cam utilizzabile in qualsiasi situazione dinamica o sportiva estrema ha un prezzo che varia dai 70 ai 120 euro. Anche le videocamere waterpoof, che garantiscono riprese grandangolari hanno un prezzo che si aggira intorno ai 100 euro. Ma le caratteristiche particolareggiate di un action cam specifica per l’ambiente marino comprende la capacità di riprendere in maniera fluida e definita immagini in movimento, modalità di messa a fuoco precisa e di adattamento a luoghi poco illuminati come la profondità del mare. Per ottenere una bella ripresa sotto l’acqua bisogna utilizzare videocamere con un buon bilanciamento del bianco, una velocità di risposta allo scatto inferiore a 0,10 sec. e una giusta compensazione dell’esposizione. Le videocamere più complesse, adatte alle riprese subacquee e specifiche per questa tipologia di riprese, hanno un’altra importante funzione che consente di mettere a fuoco i soggetti in movimento in maniera automatica. Questa funzione si chiama blocco dell’autofocus.
Dash cam è l’abbreviazione di Dashboard Camera. Si tratta delle classiche videocamere che si collocano al cruscotto dell’automobile rivelandosi molto utili in diverse situazioni legate alla guida. A differenza delle scatole nere che riprendono esclusivamente i dettagli relativi alla meccanica dell’automobile, come la velocità, la variazione di accelerazione e la posizione, le Dash cam sono vere e proprie videocamere che riprendono tutte le dinamiche esterne al veicolo. Alcune di queste sono brevettate per registrare anche l’abitacolo interno e risultano molto proficue in tutti quei casi in cui il veicolo e le persone all’interno di esso, subiscono danni. Sebbene non tutte le Dash cam integrano le funzioni delle scatole nere, esistono alcuni modelli che prevedono la geolocalizzazione del veicolo, la velocità di marcia e la registrazione di minime variazioni. Si tratta di strumenti già largamente utilizzati nei paesi asiatici, tanto che la Russia è il primo paese ad aver adottato la Dash cam come supporto all’autoveicolo. La funzionalità di questo strumento è cruciale in caso di sinistri, quando si ha bisogno di testimoni oculari e di una precisa descrizione della dinamica dei fatti. Sono strumenti pensati per proteggere e tutelare il proprietario del veicolo in caso di vandalismo, tamponamenti, collisione tra automezzi in prossimità di incroci e in ultimo, nella sorveglianza e nel sostegno di coloro che svolgono il lavoro di conduzione di automezzi. Infatti questi strumenti possono registrare anche le immagini interne all’abitacolo e fruire da prova dei fatti in qualsiasi caso previsto dalla legge.
Le caratteristiche tecniche principali delle Dash cam riguardano il rilevamento e la registrazione automatica degli urti; l’integrazione di una batteria ricaricabile a litio e la presenza di un sensore Motion Detection in grado di registrare anche il minimo movimento. Le immagini registrate vengono salvate su una scheda di memoria che la Dash cam aggiorna automaticamente. Sebbene la Dash cam si rivela produttiva nella tutela fisica e legale dei passeggeri di un veicolo, questo strumento è talvolta utilizzato anche come forma di divertimento. In Italia questi dispositivi non sono ancora ben conosciuti sebbene qualcuno abbia già iniziato a sperimentarne le funzionalità. Tuttavia è stimato un’imminente diffusione che porterebbe in un prossimo futuro ad ottenere anche delle agevolazioni sulla polizza assicurativa.
Esiste poi una variante di Dash cam, che prende il nome di Dual Camera. Questa si compone di due videocamere da posizionare sul cruscotto anteriore e posteriore. Le Dual Camera sono utili in caso di frequenti viaggi e di utilizzo abituale dell’autoveicolo di notte; registrano le dinamiche interne all’abitacolo; ed esterne sia nella parte anteriore che posteriore del veicolo.
E’ molto importante quando si installa una videocamera di videosorveglianza, proteggerla da attacchi cyber per evitare di incorrere in rischi seri come il furto delle proprie immagini e il controllo anonimo delle stesse. Gli hacker utilizzano le immagini riprese dalle telecamere per ricattare o spiare i movimenti. Questo mina la nostra sicurezza e quella dei componenti che abitano l’ambiente domestico o pubblico dove è posta la videocamera. Uno degli eventuali rischi risiede nella possibilità di vedere pubblicate immagini proprie sul web senza il nostro consenso e senza sapere l’artefice del reato. A differenza di quello che si può pensare, il rischio non è circoscritto alle videocamere in nostro possedimento: esistono videocamere che integrano il riconoscimento e attraverso alcuni software è possibile per i Cyber criminali creare video e filmati e utilizzarli in maniera impropria.
Per proteggere una videocamera IP occorre prima di tutto fare attenzione a configurarla tramite un server sicuro, utilizzare codici e password sicure e gestire il tutto cambiando spesso i codici. E’ necessario leggere attentamente ogni manuale d’istruzione per rendere le videocamere il più possibile chiare nel funzionamento. In terzo luogo è necessario disattivare tutte quelle funzioni proprie della videocamera che non riteniamo utili al nostro utilizzo. Queste funzioni rendono più vulnerabili la videocamera e di facile bersaglio da parte degli hackers che hanno più campi d’azione aperti. Inoltre è possibile isolare il router di casa e attivare la funzione HTTPS. Questo protocollo viene spesso utilizzato in maniera predefinita. Questo rende la videocamera più sicura in quanto si tratta di una tipologia di protocollo che non consente la trasmissione di tutti i dati in forma non protetta. L’hacking è molto semplice quando si utilizza l’HTTP poiché i dati vengono trasmessi facilmente. Inoltre lasciando il flusso dati sempre visibile, gli hacker criptano velocemente password e codici utilizzando i dati delle videocamere e trasmettendoli sul web in maniera impropria.
Esistono due tipologie di protocollo da non utilizzare mai: si tratta del protocollo Telnet e del protocollo ARP. Il protocollo Telnet è stato progettato per consentire al produttore e ai fornitori di accedere facilmente alla videocamera. Il protocollo ARP invece è stato ideato per identificare gli indirizzi del livello dati (MAC) utilizzando indirizzi IP. Questo protocollo può essere utilizzato dagli hacker che molto facilmente possono sostituire l’indirizzo MAC della videocamera con un altro indirizzo MAC. Inoltre bisogna ricordarsi di proteggere sempre il flusso RTSP della videocamere mediante nome utente e password e cambiare spesso anche queste coordinate. Spesso si è soliti collegare le apparecchiature di videosorveglianza alle reti comuni globali, ad esempio le reti ISP o WAN tramite lo switch, ma questo metodo non è sicuro. Il metodo migliore, per garantire il massimo della sicurezza è il collegamento alle reti globali tramite router. Il motivo di questa scelta sta nella progettazione dei router moderni, che vengono sofisticatamente creati con un livello di sicurezza avanzato.
Le action cam sono videocamere adatte a riprese dinamiche, e generalmente si utilizzano in situazioni particolari dove il movimento è la caratteristica fondamentale. Gestire una videocamera del genere può non essere semplice proprio perché occorre un supporto specificamente studiato per lo scopo, in grado di accompagnare in maniera sicura la action cam e consentirci di avere le mani libere. Le action cam sono utilizzate nella maggior parte dei casi durante attività sportive estreme. In una situazione simile la videocamera deve necessariamente essere apposta su una superficie. Per montare efficacemente la nostra action cam occorre assicurarsi di avere un supporto che sia facilmente montabile e che abbia dei supporti resistenti ad acqua ed umidità. Assicurarsi che il fissaggio sia effettuato in maniera precisa e sicura, esclude l’eventualità di incidenti e perdita della videocamera durante le riprese. I supporti per le action cam sono:
Handle Bar: questa serve per montare la cam alla bicicletta. Può essere montata anche insieme alla custodia impermeabile.
Clip: la clip è un supporto molto versatile in quanto permette di agganciare la action cam su vestiti, cinghie e borse e può essere ruotata di 360° a seconda delle preferenze.
Cinghia: le cinghie si utilizzano soprattutto per effettuare riprese subacquee, durante le attività di paracadutismo e ciclismo. Si agganciano al polso e si possono regolare di 360° così come le clip.
Treppiedi: Questo strumento è più utile in caso di selfie e minimizza al massimo la funzionalità in movimento.
Ventosa: questa è prettamente utilizzata per riprendere immagini e fare filmati a bordo di autovetture e fuoristrada. Si attacca con un meccanismo a ventosa sul parabrezza esterno. E’ importante non acquistare strumenti di scarsa qualità per evitare che la action cam si stacchi improvvisamente.
Solitamente l’utilizzo delle action cam è circoscritto alle situazioni più movimentate, dove l’uso del monitor LCD è inutile. Per questo motivo le Action cam sono totalmente sprovviste di monitor per la preview, funzione invece presente nelle Handy cam. Le Action cam non hanno nemmeno troppi tasti. L’impostazione di base prevede pochi semplici passi, proprio in ragione del fatto che si tratta di videocamere il cui utilizzo non può essere in nessun modo controllato: per azionare la ripresa basta cliccare su un tasto e la videocamera penserà al resto. Soltanto in un secondo momento si potrà visionare la ripresa su Pc o Smartphone curandone i dettagli. Per fare ciò, si ha bisogno di un passaggio del contenuto video dalla videocamera al dispositivo mobile. Le Action cam hanno integrato un sistema Wi-Fi Direct che consente una connessione rapida allo smartphone. Per collegarle a questo, si utilizza un canale Wi-Fi per agganciare lo smartphone e gestire la videocamera attraverso il display del proprio telefono. Il display rende fruibile anche quello che si configura come l’obiettivo della camera.
Le videocamere in 4K hanno un’immagine e una resa totalmente differente dalle videocamere in Full HD. Questo formato corrisponde infatti a 4096×2160 pixel. Il vantaggio principale di una videocamera in 4K è che guardando le immagini su schermi molto grandi, la qualità delle immagini non verrà compromessa. L’esperienza del 4K è generalmente molto più esaltante anche sui monitor LCD delle videocamere Handy Cam. Le risoluzioni così elevate non sono comunque difficili da trovare in commercio poiché non fanno più parte di una cerchia ristretta e costosa. Avere a disposizione una risoluzione del genere significa avere quattro volte il Full HD che è appunto di 1080 pixel. Anche i modelli base di videocamere Action cam o Handy cam possiedono questa risoluzione, che grazie ai pixel più piccoli, consentono un’esperienza visiva nettamente migliore e differente dalle normali videocamere. Alcune videocamere con risoluzione in 4K includono anche la modalità foto nella stessa risoluzione. I dettagli accolti da una risoluzione del genere sono molto più nitidi e molto più realistici rispetto alla risoluzione Full HD.
Tuttavia vi è una sostanziale differenza tra il Full HD e il 4K in termini di memoria: i video in Full HD sono normalmente più piccoli, occupano meno spazio e necessitano di una connessione non troppo veloce per lo streaming. Il 4K acquisisce una quantità di dati maggiore in ragione dei pixel più piccoli, e per questo avrà necessità di una connessione più veloce per lo streaming nonché di una memoria più spaziosa. Scegliendo una videocamera 4K si ha la possibilità di guardare e ammirare i filmati su una TV 4K sperimentando visuali incredibilmente nitide e dettagliate che il Full HD non consente. Ottenendo una maggiore nitidezza delle immagini e quindi un dettaglio più realistico, si ha un effetto positivo aggiunto, che riguarda la profondità: infatti più pixel garantiscono un’illusione di profondità maggiore.
Trasferire i file audio-visivi sul Pc a partire dalla videocamera è una delle operazioni più comuni quando si vuole condividere le riprese su altri dispositivi oppure quando si intende modificare le riprese mediante i programmi di editing. Per prima cosa se si vuole trasferire una ripresa su Pc, occorre utilizzare un cavo USB o un cavo Firewire e il cavo d’alimentazione della videocamera. In un secondo momento collegare la presa USB o Firewire della videocamera al Pc. Automaticamente questo, dovrebbe rilevare la videocamera. In alcuni casi potrebbe accadere che questo non avvenga: basterà servirsi del CD-ROM in dotazione e installare la videocamera seguendo le varie tappe. Inoltre se il file video che intendiamo trasferire si trova su una Memory card o una scheda SD è necessario che il Pc abbia un lettore di schede. In ultimo sarà possibile ridimensionare i video HD in SD. L’operazione inversa non è possibile. Se serve un formato adatto alla pubblicazione sul web basterà selezionare FLV al momento della conversione.
Per editare un video e modificarlo inserendo per esempio alcuni effetti, servirà un software di editing in grado di supportare i vari formati video. Esistono tantissimi software che consentono di tagliare, copiare e incollare i vari video, correggere le imperfezioni, ruotare le immagini e unire i vari filmati. Tra questi c’è Windows Movie Maker, Video editor, Avidemux e IMovie.
Quando si vuole in stallare una videocamera di videosorveglianza la domanda sorge spontanea: quali regole devo rispettare affinché possa utilizzare la videocamera senza infrangere la legge in materia di privacy? L’attività di videosorveglianza è un’operazione complessa le cui conseguenza sul piano legislativo non vanno sottovalutate. E’ molto importante conoscere la legge ed essere consapevoli che questa ha dedicato a questo settore diversi provvedimenti atti a tutelare la privacy e i diritti delle persone. Il presupposto che sta alla base di ciò lo si può riscontrare principlamente nella libertà delle persone di poter circolare liberamente senza dover essere per questo ripresi. Per questo motivo occorre tenere bene a mente che l’attività di videosorveglianza, anche nei luoghi pubblici è consentita solo se si rispettano determinate regole e comunque per ragioni ben precise. E’ importante sapere che esiste un criterio di necessità se si vuole apporre una videocamera di videosorveglianza. L’attività è considerata lecita solo se funzionale alle finalità per cui è prevista, e se i soggetti ripresi non possono essere in alcun modo raggiunti per un periodo di tempo superiore a quello che consente l’atto di sorveglianza in quel momento.
L’installazione deve essere realizzata sempre in modo tale da non rilevare dati non necessari ai fini del controllo. La legge obbliga inoltre a ricorrere all’utilizzo della videocamera di videosorveglianza in luoghi pubblici solo se non sono utili o sufficienti altre forme di controllo. In ultimo, le videocamere di videosorveglianza installate in luoghi pubblici per controllare la sicurezza di attività commerciali, ad esempio, non devono mai e in alcun modo sostituire il ruolo delle autorità giudiziarie, riprendendo immagini al fine di tutelare la sicurezza pubblica, che riguarda invece esclusivamente una responsabilità amministrativa. E’ inoltre necessario e obbligatorio apporre sempre un avviso scritto della presenza della strumentazione di videosorveglianza.
Per quanto concerne la videosorveglianza all’interno delle abitazioni, questa è ammessa soltanto per salvaguardare e tutelare l’incolumità delle persone che vi abitano. Non è ammesso spiare le persone che lavorano all’interno di un ambiente domestico: per questa ragione occorre sempre mettere a conocenza tutti i componenti, compresi i lavoratori, che all’interno dell’abitazioni è stato attivato un sistema di video sorveglianza. Gli stessi criteri valgono negli edifici scolastici. In ogni caso, le videocamere sono ammesse nelle aree dove l’espletamento di atti vandalici o furti è possibile.
Una videocamera IP è una videocamera che si connette ad un codice Internet e quindi alla rete locale utilizzata in casa. Per poter configurare una videocamera IP dobbiamo prima di tutto conoscere l’indirizzo di rete a cui vogliamo configurare la nostra videocamera. L’occorrente è una videocamera IP, una rete, un router e un dispositivo mobile con cavo ethernet. Tutte le videocamere di videosorveglianza IP possono essere gestite anche a distanza; per questo vengono controllate tramite una rete internet ed eventualmente tramite applicazione da scaricare sul cellulare. Indipendentemente dal fatto che si tratti di una videocamera di sorveglianza interna o esterna, il procedimento di configurazione è identico. Sarà necessario innanzitutto prendere conoscenza dell’indirizzo IP e associare la videocamera al proprio router tramite Wi-Fi. Per visualizzare l’indirizzo IP occorrerà gestire il tutto tramite il router di casa ed effettuare il collegamento al broswer. Una volta effettuate queste operazioni, si potrà passare alla configurazione vera e propria. Individuato l’indirizzo IP, questo ci servirà per poterlo inserire nel broswer assegnando alla videocamera un indirizzo IP statico e collegandola alla rete Wi-Fi. Per impostare l’IP statico bisogna accedere al Web della telecamera e selezionare la voce “rete” e impostare l’indirizzo manualmente. Il passaggio successivo interessa il collegamento alla rete wireless, per la quale occorrerà connettersi al router e prendere nota dei dettagli necessari: password Wi-Fi, codice SSID, crittografia e protocollo(AES oppure TKIP). Queste informazione saranno necessarie nella fase successiva, e cioè quando collegandoci alla piattaforma web della nostra IP Cam dovremmo inserire nei campi appositi, le informazioni richieste. Effettuata questa operazione, possiamo cliccare sul tasto “Salva” e procedere abilitando la connessione wireless. Le ultime operazioni da effettuare per ultimare il procedimento di configurazione, riguarderanno lo spegnimento della telecamera IP e la sua riaccensione dopo circa un minuto.
Dopo aver configurato la videocamera IP, potrebbe essere necessario farla funzionare da remoto per sfruttare la sua funzione appieno e rendere le immagini registrate fruibili anche in nostra assenza. Per configurare la videocamera IP e visualizzare le sue immagini da remoto occorre creare un server VPN accedendo a tale server tramite connessione internet e visualizzare la rete locale. E’ importante che il router che stiamo utilizzando supporti il port forwording che serve ad aprire le porte del router e rendere accessibili le connessioni esterne. Il VPN sta per Virtual Private Networking ed è la metodologia più sicura, almeno rispetto al DNS poiché rispetto a questa, cripta la connessione con un certificato SSL ed è quindi inaccessibile agli hackers che si vedono impossibilitati a spiare le IP. Una volta accesa la IP Cam e connessa al router, bisognerà creare il server VPN. Per poterlo fare servirà un PC che supporta l’Open VPN, installare il certificato SSL e la chiave CA nel router e la stessa nei dispositivi che si connetteranno da remoto, quindi smartphone, Mac o Tablet. Per consentire le connessioni esterne servirà attivare il server VPN e impostarne la porta d’accesso. Effettuate queste operazioni, in ufficio o in vacanza sarà possibile vedere la videocamera e le registrazioni visive o audio-visive utilizzando le coordinate private su Open VPN.
L’illuminazione durante una ripresa video è un aspetto cruciale affinché si possano ottenere immagini di buona qualità, nitide e definite. L’illuminazione nel caso di riprese video professionali viene nella maggior parte dei casi supportata da una strumentazione appositamente studiata per effettuare al meglio questo lavoro. L’ideale è sempre effettuare riprese all’aria aperta sfruttando la luce naturale del sole; ma laddove questo non sia possibile e la ripresa video per motivi anche logistici dev’essere effettuata in ambienti chiusi, occorre necessariamente valutare il supporto di un Kit luce artificiale che garantisca un’accurata compensazione. Questi kit sono composti solitamente da lampade e cavalletti stativi. In base al tipo di illuminazione e alla qualità e la complessità della strumentazione, questi hanno prezzi variabili che vanno dai 70 euro ai 150 euro. I softbox sono attrezzati di lampadine a led ed è possibile regolare l’intensità in base alle esigenze. Per coloro che sperimentano per la prima volta un kit di illuminazione, è possibile iniziare con kit luce dalla diffusione regolabile e soprattutto non troppo forte, in maniera tale da imparare gradualmente a gestire la luce e le ombre. Un kit composto da più stativi è la soluzione ideale anche perché consente di sperimentare la luce posizionata in diverse angolazioni. Kit luce composti da 3 stativi sono la soluzione ideale alla maggior parte delle esigenze. Per chi ha bisogno di luce mobile e di cambiare spesso la postazione, esistono dei pannelli leggeri e maneggevoli da trasportare, che offrono una buona illuminazione e la possibilità di cambiare le tonalità dei colori in base al gusto e al bisogno. Questi pannelli sono alimentabili sia tramite corrente elettrica che batteria.
Nell’era dei video e dei social ci saremmo accorti di quanti video e riprese si effettuano quotidianamente. L’importanza di fare ottimi video anche dal punto di vista qualitativo è dunque importante per ottenere un buon risultato; sia in campo lavorativo che non. Un tempo accedere ai contenuti audio-visivi non era semplice come oggi, ma se al giorno d’oggi questo è diventato pane quotidiano, è intuitivo giungere alla conclusione che se si vuole emergere bisogna saper fare riprese degne del loro nome. Esistono dunque delle regole base per lavorare alle riprese video in maniera giusta e per creare video curati nei dettagli.
Per prima cosa prima di iniziare a fare un video bisogna chiedersi cosa si sta facendo e per chi lo si sta facendo. I video sono una forma di comunicazione e per ottenere successo occorre essere pienamente consapevoli di come si usa la videocamera. La prima operazione è dunque individuare il punto chiave e divenire un bravo storytelling: individuare il messaggio che si vuole trasmettere e procedere. Una volta individuato il punto chiave, il perché del nostro video, possiamo procedere ad individuarne il destinatario. E’ importante differenziare il pubblico e avere chiara la visione del nostro messaggio base poiché solo attraverso questi due aspetti riusciamo a creare dei video sensati, al di la dell’aspetto tecnico che sebbene conti tantissimo, ha bisogno di un supporto morale. Il necessario individuare il proprio pubblico e il messaggio che si vuole trasmettere, valutando attentamente tutti gli aspetti del video che possono sembrarci salienti se fossimo noi i destinatari della ripresa. Focalizzare questi due importanti punti di partenza è fondamentale affinché si possa procedere nella vera e propria operazione di video ripresa stabilendo quali dovranno essere i dettagli fondamentali che la caratterizzeranno. Per dettagli si intende titolo e descrizione del lavoro, grado di illuminazione, durata del video e supporto audio.
Il titolo e la descrizione del lavoro rivestono una certa importanza perché sono il biglietto da visita. Una volta finita la nostra ripresa potremmo pensare al titolo che più si addice al lavoro svolto e curarlo su un buon sito di grafica. Occorre tenere in considerazione che fare una ripresa è una forma di lavoro creativo, e in quanto tale non riscontrerebbe alcun successo se privo di contenuto emotivo. Così come un regista di successo lavora di anima servendosi della sua cinepresa, così noi lavoreremo al nostro video: pensando alla nostra videocamere come uno strumento fondamentale di cui servirci per comunicare le nostre emozioni e il nostro messaggio. Titolo e descrizione saranno i due aspetti primari che avranno la funzione di accompagnare lo spettatore nella visione del nostro lavoro. Se si sta creando un video da caricare su YouTube o qualsiasi altra piattaforma web con l’intento di accumulare visualizzazioni, questo aspetto è da curare attentamente affinché di primo impatto il lavoro risulti accattivante tanto da aver voglia di cliccarci su.
Il grado di illuminazione è altrettanto fondamentale in una ripresa video. Un buon videomaker non cerca la luce perfetta ma sa che questa riveste un ruolo primario nel suo lavoro. L’obiettivo principale è rendere la ripresa video quanto più fruibile ed attraente per chiunque ne prenderà visione. E’ importante dunque preoccuparci dell’ambiente dove gireremo il nostro video, assicurandoci di una buona illuminazione. Non è importante che questa sia supportata per forza da strumenti specifici: è importante pensare al messaggio che vogliamo trasmettere e collegare efficacemente questo, alla tipologia di illuminazione più consona. Pensare dunque se è più adatta la luce naturale o una luce artificiale. Ricreare l’ambientazione giusta è un passo che si effettua prima di tutto attraverso la scelta di questo parametro.
La durata del video è un aspetto che va valutato sempre in base al messaggio che si intende comunicare. Distinguere il tipo di video che si sta girando è dunque tra le prime operazioni da effettuare. Se vogliamo raccontare qualcosa in merito alla nostra attività imprenditoriale appena avviata avremo una durata video differente rispetto ad una ripresa volta a creare un cortometraggio. La risposta giusta in questo caso non esiste: in base al messaggio che intendiamo comunicare avremo durate video differenti. Un minuto o un’ora: saranno giuste entrambe le decisioni se proporzionate al tipo di lavoro.
Il supporto audio è uno degli aspetti che rientra nella zona considerata rossa, ossia primaria e fondamentale affinché un video possa considerarsi bello e degno di essere guardato fino alla fine, senza annoiare nessuno. Il file audio che supporterà la ripresa dovrà sicuramente rispettare dei criteri; primo fra tutti, l’attinenza all’immagine visiva. Dobbiamo decidere se inserire un file audio musicale oppure registrare la nostra voce, o ancora lasciare che l’audio sia quello naturale del momento. Ovviamente anche in questo caso, la decisione giusta non è univoca.